Verde pubblico, boom di adozioni. Chi controlla la qualità?
In tutta Italia si moltiplicano le iniziative di comuni e città che affidano a privati, sponsor e associazioni la cura delle aree
Da nord a sud si moltiplicano sul suolo nazionale le iniziative di aree verdi date “in adozione” ai cittadini: comuni e città declinano la formula in diversi modi, dalla sponsorizzazione alla cura diretta, a volta affidata a volontari. Al di là del lodevole intento di valorizzazione degli spazi verdi da una parte e di partecipazione di tutti alla loro cura, dall’altra, è importante non perdere di vista il tema della qualità dei lavori eseguiti: a chi sono affidati? A fronte di quali competenze?
Nel frattempo infatti si afferma una crescente presa di coscienza del giardiniere professionista del proprio ruolo qualificato e dell’importanza della formazione per svolgerlo al meglio, e ottenere così non solo un gradevole risultato estetico, ma anche un corretto sviluppo della vegetazione curata, tenendo presenti le singolari necessità di ogni specie e contesto. Le ricorrenti e infiammate discussioni sulla pratica della capitozzatura ne sono solo un piccolo e attuale esempio.
Il caso di Milano. La città meneghina ha alle spalle almeno un decennio di pratica nella ricerca della collaborazione di cittadini e aziende alla gestione del patrimonio verde. E in dieci anni il numero di aree adottate è aumentato del 900%.
Nel capoluogo lombardo chiunque può contribuire e il comune si è dotato di un regolamento che prevede diverse forme di partecipazione: la sponsorizzazione finanziaria per interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria (in cambio di visibilità sulla cartellonistica), la sponsorizzazione tecnica, che prevede la presentazione di un progetto e di un preventivo per il miglioramento di un’area (entrambi devono poi essere approvati da Comune di Milano) o infine la collaborazione tecnica, che sostiene il diretto intervento dei privati.
A Roma, alla fine del 2018, in un contesto di non poche difficoltà per la gestione degli appalti per la cura del verde pubblico, il comune ha invece istituito un ufficio dedicato ai volontari che si occupano di 120 aree verdi della città (per un totale di un milione di metri quadri) e accordata la copertura assicurativa gratuita a chi le adotta, oltre a corsi di giardinaggio gratuiti a cura del servizio giardini.
A Firenze si è da poco chiuso un nuovo bando del progetto “adotta un’aiuola” per la ricerca di sponsor per interventi di riqualificazione e manutenzione di aree verdi pubbliche. In due anni sono 12 le aree prese in carica, altre 11 si aggiungeranno con il nuovo bando, che prevede sia sponsorizzazioni tecniche, cioè l’assunzione diretta dei lavori, sia sponsorizzazioni finanziarie (donazioni o studi di fattibilità). Tra i criteri di valutazione era richiesta qualità degli interventi tra gli altri rispetto al contesto urbanistico, culturale e paesaggistico e rispetto alle normative in materia di salute e sicurezza.
Queste iniziative si stanno diffondendo in tutta Italia: a nostro avviso un pratica da incentivare purché ci sia un controllo di qualità nei confronti degli enti e delle cooperative che si prendono in carico la cura il verde pubblico e ci sia una adeguata formazione per il volenteroso cittadino privato che ama il verde.
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